Alluce valgo
L’alluce valgo è sicuramente la patologia più frequente a carico dell’avampiede ed il suo insorgere dà numerosi problemi sia di deambulazione che di postura.
INDICE DEGLI ARGOMENTI
Guarda la video-intervista al Dr Paolo Filippini, specialista in chirurgia mini-invasiva percutanea del piede.
Per informazioni sulla visita specialistica, contatta lo staff del medico utilizzando il pratico modulo online>>>
Cos’è l’alluce valgo?
L’alluce valgo è una deformità del primo dito del piede, caratterizzata dalla deviazione all’interno del primo osso metatarsale e all’esterno del primo dito, che crea un’angolazione patologica dell’alluce con arrossamento ed infiammazione a livello della testa del 1°metatarso.
In maniera piuttosto colorita i pazienti indicano questa patologia del piede con il termine di “nocetta”, “patata”, “cipolla”, in quanto la preminenza della testa del primo metatarso è l’espressione visiva più significativa di questa patologia.
In presenza di alluce valgo il primo metatarso e l’alluce non sono più allineati ma formano tra loro il cosiddetto angolo di valgismo da cui prende nome la deformità.
Alluce valgo lieve
Alluce valgo moderato
Alluce valgo grave
Le cause che determinano l’insorgenza della patologia sono di vario tipo. Si tratta di un’affezione spesso trasmessa da un genitore e non è raro osservare nell’ambito della stessa famiglia diversi individui che la presentano.
L’alluce valgo colpisce molto più le donne rispetto agli uomini per ragioni legate al tipo di calzatura utilizzata ed all’assetto ormonale femminile rispetto a quello maschile.
L’uso di scarpe strette e con il tacco può favorire l’insorgere della patologia in quanto aumentano l’attrito in corrispondenza della testa del 1° metatarso.
I tacchi alti non sono comunque la causa dell’alluce valgo. Uno dei tanti fattori di rischio di cui tenere conto è la lassità legamentosa, tipica del sesso femminile, che può manifestarsi anche in giovane età.
Altri fattori predisponenti possono essere il piede piatto (Sindrome pronatoria) o la presenza di malattie sistemiche come l’Artrite reumatoide.
Sintomi dell’alluce valgo
Per molto tempo un alluce valgo può restare del tutto asintomatico.
L’uso di scarpe particolari (strette, con il tacco, antinfortunistiche ecc.) o una marcia prolungata possono accompagnarsi all’inizio di una sintomatologia dolorosa alla base dell’alluce con segni di infiammazione alla testa del 1° metatarso.
In sintesi, i sintomi più evidenti sono:
- dolore al primo dito;
- arrossamento alla base dell’alluce;
- presenza di gonfiore (borsite) laterale.
In alcuni casi i sintomi aumentano di intensità fino a determinare serie difficoltà nel calzare scarpe comuni e limitare la deambulazione.
Quando le problematiche all’alluce persistono a lungo, si possono produrre altre patologie del piede (es. dito a martello, dita in griffe, metatarsalgie ecc.) che vanno incontro ad un’evoluzione peggiorativa.
In molti casi le conseguenze di un alluce valgo non curato possono condurre a un aggravamento della sintomatologia dolorosa e ad altri problemi anche più importanti.
Il cattivo appoggio del piede porta a veri e propri squilibri posturali che possono essere all’origine di problemi a carico di altre articolazioni soprastanti (caviglia, ginocchio, anca, colonna).
Come trattare l’alluce valgo
1.Trattamento conservativo
Quando l’alluce valgo presenta una modica deviazione e non è accompagnato da severo dolore è possibile intraprendere il trattamento conservativo allo scopo di rallentare e limitare il decorso delle deformazioni dell’alluce e migliorare da subito la qualità di vita del paziente.
Questi trattamenti consistono in:
- utilizzo di scarpe idonee, comode che non creino conflitto, arrossamento e conseguente dolore e infiammazione a livello dell’esostosi laterale;
- plantari correttivi che mettano in scarico la testa metatarsale dolente;
- cappucci in silicone per tenere separate le dita e ammortizzare lo sfregamento dell’alluce contro la calzatura;
Sebbene questi piccoli accorgimenti siano utili e permettano di rallentare l’evoluzione peggiorativa dell’alluce valgo, l’aggravamento della deformità e della sintomatologia ci indirizza al trattamento chirurgico.
2.Trattamento con tecnica chirurgica percutanea mininvasiva
La tecnica percutanea avviene attraverso gesti chirurgici ben precisi che hanno lo scopo di rimettere in asse l’articolazione metatarso falangea deviata, in modo più o meno grave, a seconda del grado della deformità. Essendo una tecnica che non prevede l’uso del laccio ischemico, l’anestesia può essere effettuata localmente attraverso un blocco loco regionale alla caviglia.
Con microlama si esegue un’ incisione puntiforme mediale attraverso cui verranno inseriti i diversi strumenti chirurgici. Una piccola spatola crea una camera di lavoro sottocapsulare a ridosso della prominenza ossea della testa del ° metatarso. Si introduce una fresa motorizzata ad azione abrasiva che, con movimento a tergicristallo, leviga in maniera uniforme l’esostosi, ossia la sporgenza ossea caratteristica dell’ alluce valgo.
La chirurgia percutanea mininvasiva permette di risolvere o minimizzare alcuni dei problemi incontrati nella chirurgia aperta riducendo le complicanze, migliorando e accorciando il processo di recupero postoperatorio.
L’azione abrasiva della fresa determina la formazione di una pappa ossea che, per spremitura, viene evacuata dalla camera di lavoro intracapsulare e una piccola raspa ci aiuta nella rimozione degli eventuali residui ossei.
Una fresa con funzione di taglio viene introdotta per eseguire un’ osteotomia di sottrazione mediale, distalmente al 1° metatarso.
L’osteotomia eseguita permette di riorientare la superficie articolare distale del 1° metatarso aumentando la congruenza articolare metatarso falangea e ripristinando la funzionalità articolare.
Attraverso una seconda minincisione si effettuano l’artrolisi laterale e la tenotomia dell’adduttore. Tale gesto, eseguito con microlama, permette di liberare l’articolazione metatarso falangea dell’alluce sul suo versante esterno. Una terza minincisione alla base dell’alluce, consente di effettuare, con fresa di taglio, l’osteotomia di sottrazione varizzante della 1° falange che corregge ulteriormente l’orientamento dell’alluce.
L’intervento chirurgico dura circa 20 minuti ed è completato dalla realizzazione di un bendaggio correttivo che resterà in posizione per circa 3 settimane. Il bendaggio assolve un ruolo fondamentale di contenzione delle osteotomie in quanto non viene utilizzato alcun mezzo di osteosintesi.
3.Trattamento con tecnica chirurgica classica aperta
Il trattamento dell’alluce valgo a cielo aperto si avvale di una molteplicità di tecniche chirurgiche; non esiste una tecnica riconosciuta universalmente ma, ogni specialista, in base alla propria esperienza, alla propria preparazione e al grado di deformità dell’alluce effettuerà la tecnica che riterrà più opportuna per ogni singolo paziente.
Analogamente a quanto si realizza con tecnica mininvasiva percutanea si esegue un’esostosectomia, non per abrasione con fresa motorizzata, ma per resezione con sega oscillante della prominenza ossea alla testa del 1° metatarso.
Sempre con sega oscillante vengono eseguiti dei tagli ossei al 1° metatarso che permettono un posizionamento ottimale della testa metatarsale stessa. In base alle caratteristiche di questi tagli ossei e ai sistemi di fissazione utilizzati, distinguiamo diverse tecniche correttive indicate spesso con un nome proprio (es. Chevron, Scarf, Bosch).
La liberazione della testa metatarsale dai sesamoidi sottostanti e dei tessuti circostanti è fondamentale per eseguire con accuratezza il taglio dell’osso metatarsale.
Le osteotomie distali (eseguite vicino alla falange) sono particolarmente indicate per la correzione dell’alluce valgo di lieve e moderata entità, mentre quelle prossimali (vicino alla base del metatarso) sono eseguite quando la deformità dell’alluce è accentuata ed è necessario un’importante spostamento per rimettere in asse il primo raggio.
Molto spesso è necessario eseguire osteotomie correttive alla prima falange dell’alluce (es. Akin). Le osteotomie eseguite possono essere stabilizzate con una o due viti, con cambre, placche o con fili metallici a seconda della linea osteotomica realizzata e del tipo di tecnica scelta.
Un tempo chirurgico ricorrente in molte tecniche aperte è la sezione della capsula esterna dell’articolazione metatarso falangea e la sezione del tendine dell’abduttore dell’alluce.
La correzione ottenuta viene ulteriormente consolidata da una plastica capsulare che prevede l’accorciamento dei tessuti molli sul lato interno.
Nei casi in cui, in uno stesso piede, le patologie da trattare siano diverse, è possibile combinare la chirurgia classica con la chirurgia mininvasiva percutanea (es. trattamento alluce valgo con tecnica scarf e metatarsalgia con tecnica percutanea).
Tempi di recupero
I tempi di recupero dopo l’intervento di alluce valgo con chirurgia percutanea mini-invasiva sono brevi.
Il paziente cammina subito senza stampelle e indossando la scarpa post operatoria. Trascorse 2 – 3 settimane dall’intervento si effettua la visita di controllo con la rimozione dei punti e del bendaggio. La scarpa post operatoria dovrà essere indossata per 35 giorni circa.
I vantaggi di questa tecnica chirurgica per il paziente, come riportato nelle Linee Guida SIOT, sono molti come:
- beneficio estetico delle piccole incisioni;
- tempi chirurgici ridotti;
- minimo dolore post operatorio;
- riduzione della degenza;
- diminuzione del periodo di scarico.
Dopo l’intervento con chirurgia tradizionale i tempi di recupero sono più lunghi.
Per approfondire consulta l’area Domande e Risposte.
Altre patologie
Molto spesso l’alluce valgo si associa ad altre problematiche dell’avampiede rendendo ancor più difficile la deambulazione e la possibilità di indossare tutti i tipi calzature.
Questo accade perché l’alluce valgo cambia in modo importante l’anatomia dell’avampiede alterandone la biomeccanica.
L’alluce valgo è una deformità scheletrica che coinvolge anche i tessuti molli. Per questo, oltre la formazione della cosiddetta patata al piede, possono presentarsi altre problematiche.
Vediamo nello specifico di quali patologie si tratta:
Deformità delle piccole dita:
La parola ai pazienti
Venera C.
11 Settembre 2018
È un grande. Il Dott. Paolo Filippini, anche a me, ha fatto un bellissimo lavoro e a settembre via con l’altro.
Michele S.
11 Settembre 2018
Lei è il miglior medico del piede, molto paziente e professionale
Marisa N.
11 Settembre 2018
Complimenti Dottore, anch’io ho fatto i piedi da lei: interventi riusciti… bravo!!! Grazie mille
Informazioni e Prenotazioni
Prenota una visita e sottoponi il tuo caso di alluce valgo o altra patologia del piede al Dr. Filippini, o richiedi più informazioni sulla visita ortopedica specialistica e l’intervento chirurgico.