Morbo di Haglund
Il morbo di Haglund è un’infiammazione che si manifesta con una zona prominente dolorosa accompagnata da ipercheratosi e segni infiammatori sulla faccia posteriore ed esterna del calcagno giusto in prossimità dell’inserzione del tendine d’Achille.
La calzatura inadeguata, usata durante l’attività sportiva o le normali attività lavorative, comprime il tendine contro il calcagno sporgente causando forte dolore. Fu descritta per la prima volta nel 1928 da Haglund; si presenta fondamentalmente in giovani tra 15 e 30 anni ed è solitamente bilaterale.
Causa e sintomi del Morbo di Haglund
Le cause che determinano il morbo di Haglund possono essere anatomiche o funzionali.
Nelle prime si osserva un aumento della tuberosità postero superiore o postero esterna del calcagno; a volte l’esistenza di un varismo del calcagno può determinare la prominenza della porzione postero-laterale pur non essendo presente una tuberosità ossea evidente.
Tra le cause funzionali l’aumento dell’attività fisica, sportiva o lavorativa, può favorire l’insorgere di processi infiammatori che possono evolvere in una situazione cronica associata ad ipercheratosi, eritema ed aumento della sensibilità dolorosa. In altre occasioni, molto meno frequenti, si può osservare un quadro infiammatorio acuto della borsa retrocalcaneare, con sintomatologia caratteristica della borsite acuta.
Terapia
La malattia ha decorso benigno e può essere trattata con metodi conservativi quali:
- utilizzo di calzature adeguate con la porzione posteriore rialzata in modo da evitare che il bordo della scarpa causi sfregamento e dolore contusivo nella zona infiammata;
- le infiltrazioni non sono considerate un metodo risolutivo e sarebbe meglio evitarle per non causare eventuali danni al tendine d’Achille;
- farmaci antiinfiammatori locali o per via generale.
La guarigione completa richiede tempo, anche un paio d’anni; se il trattamento medico non porta beneficio, è possibile intervenire con il trattamento chirurgico con tecnica percutanea mininvasiva da utilizzarsi solo per la semplice eliminazione della sporgenza ossea del calcagno.
Qualora siano presenti calcificazioni ossee in corrispondenza dell’inserzione del tendine d’Achille associate magari ad una severa degenerazione dello stesso, sarà opportuno intervenire con la chirurgia aperta per evitare la possibile rottura del tendine.
La parola ai pazienti
Luisa M.
11 Settembre 2018
Stracomplimenti!!! Anch’io dopo l’intervento (e la dieta) posso indossare delle belle scarpe…
Agota
2 Marzo 2014
Dopo un po’ di anni di sofferenza a camminare con tacchi e scarpe da cantiere ho deciso di farmi operare dal Dott. Filippini all’alluce valgo e metatarso col sistema mininvasivo, per non assentarmi per troppo tempo dal lavoro. Cosi in giornata ho fatto l’intervento e sono anche tornata a casa. Già il giorno dopo l’intervento, […]
Morena V.
11 Settembre 2018
A tre anni del secondo intervento di entrambi i miei piedi, la ringrazio di cuore per avermi ridato con la sua professionalità, la possibilità di camminare liberamente senza più dolore e inestetismi.Le auguro una Buona Pasqua di vero cuore
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