Moda, filosofia di vita, fattore di benessere? Il termine “barefooting” circola da qualche tempo tra le pagine di blog e magazine, ma cosa significa esattamente? E quali sono gli accorgimenti da prendere e le cautele da tenere a mente se si vuole intraprendere questa pratica?
La parola inglese barefooting vuol dire letteralmente “camminare a piedi nudi”, mentre in italiano la stessa pratica viene definita gimnopodismo (o, in alcuni casi, “scalzismo”).
Il movimento dei barefooters pare sia nato nella lontana e bellissima Nuova Zelanda da dove poi si è diffuso negli Stati Uniti e, successivamente, in Europa. Cosa fanno essenzialmente i barefooters nel mondo? Promuovono uno stile di vita basato sul contatto diretto con la terra, sostenendo che non esista scarpa, per quanto leggera e anatomica, che si possa sostituire alla perfezione del piede nudo.
Secondo i fautori del Barefooting, camminare spesso a piedi scalzi porterebbe dei benefici sul piano psico-fisico come riduzione dello stress e miglioramento della circolazione sanguigna. Tuttavia, ad oggi, la comunità scientifica non è concorde ed è effettivamente difficile poter affermare con certezza che camminare abitualmente a piedi nudi sia una pratica del tutto sana.
Che i nostri piedi abbiamo bisogno di “libertà” è un dato di fatto. Si sa, ad esempio, che non è bene tenere il piede chiuso troppo a lungo in calzature rigide, strette o con tacchi alti, e che ciò può portare non solo dei fastidi nel breve termine, ma può contribuire, a lungo andare, anche all’insorgere di disturbi ai piedi.1
Siete incuriositi dal barefooting? La cosa più importante è informarsi, consultando anche il medico di famiglia o uno specialista del piede, e approcciare questa pratica con la massima cautela, gradualità e buon senso, iniziando a sperimentarla su superfici dove potervi muovere in assoluta sicurezza, come ad esempio il pavimento di casa o l’erba del giardino.
Tutti, almeno una volta, avranno provato quanto sia piacevole fare una rilassante passeggiata a piedi nudi su un rigoglioso prato verde. Molto diverso è, però, intraprendere una pratica intensiva, magari su terreni impervi e superfici irregolari. Per questo è molto importante agire con moderazione e soprattutto essere capaci di valutare in prima persona – e con l’ausilio di un parere medico – se una certa abitudine possa effettivamente portarvi una qualche forma di beneficio e non costituisca invece un fattore di rischio.
Per alcune persone, infatti, camminare frequentemente a piedi nudi potrebbe essere addirittura sconsigliato, ad esempio quando siamo in presenza di determinate malformazioni del piede. Ecco perché prima di intraprendere qualsiasi iniziativa può essere utile un consulto con un medico specialista, magari per fare un check-up generale del piede che ne verifichi la morfologia e lo stato di salute.2