Scarpe antinfortunistiche e dolore ai piedi

scarpe antinfortunistiche

Le cosiddette calzature da lavoro sono un accessorio indispensabile per prevenire infortuni in molte situazioni a rischio. Purtroppo, però, non sono il massimo della comodità per i piedi. Scopriamo come sono fatti i modelli più diffusi, quali problemi possono procurare e come possono essere risolti.

Le scarpe antinfortunistiche sono delle calzature speciali che vengono indossate quotidianamente e per diverse ore consecutive al giorno da moltissimi lavoratori come operai, magazzinieri, infermieri, artigiani, idraulici, elettricisti, fornai, autisti, etc.

Queste particolari scarpe servono a proteggere il piede e la persona in tutte quelle professioni che, a seconda del settore produttivo, devono rispettare determinati requisiti obbligatori, come previsto dalle vigenti norme in materia di Sicurezza e Protezione (norma 626/94 e UNI EN ISO 20345).

C’è però un problema: le scarpe antinfortunistiche si caratterizzano per essere piuttosto rigide e poco comode. Dunque la scelta deve essere attenta e ponderata perché utilizzare una calzatura da lavoro sbagliata può compromettere seriamente la salute del piede, e non solo.

Vediamo ora com’è fatta una calzatura antinfortunistica, gli eventuali problemi ai piedi che possono insorgere e come risolverli.

scarpe antinfortunistiche

Com’è fatta una scarpa antinfortunistica?

Tutte le scarpe antinfortunistiche sono dotate di un puntale d’acciaio fino a 200 Joule e, a seconda del livello di rischio, possono essere dotate di:

  • una calotta in zona del tallone con assorbimento di energia e proprietà antistatiche;
  • una soletta realizzata con una lamina metallica antiperforazione in acciaio o in tessuto e kevlar, una particolare fibra sintetica elastica ed estremamente resistente utilizzata anche per creare i giubbotti antiproiettile;
  • una tomaia trattata a seconda del livello di sicurezza necessario;
  • una suola dotata di tacco e particolari rilievi antiscivolo.

I modelli variano in relazione al tipo di pericolo a cui il piede del lavoratore è potenzialmente sottoposto e si dividono a seconda del tipo di protezione fornita.

Scarpe antinfortunistiche base

Queste scarpe non sono dotate di suola imperforabile e vengono classificate dai rivenditori come scarpe antinfortunistiche base. Sono particolarmente indicate contro i rischi generati da urti e schiacciamento. Sono adatte a lavori di smistamento ferroviario, costruzioni navali, manipolazioni di carni surgelati, contenitori metallici e conserve, movimentazione e stoccaggio, lavori nell’industria della ceramica pesante, nell’industria di materiali da costruzioni, manipolazione di stampi e ceramiche, produzione e lavorazione del vetro e della pietra dura, lavori in cave, miniere, altiforni, impianti di produzione diretta, acciaierie, laminatoi, stabilimenti metallurgici, forni, installazione impianti di riscaldamento e di aerazione, lavori di trasformazione e manutenzione, lavori edili in strutture a grandi altezze come piloni, torri, ascensori, montacarichi e costruzioni idrauliche.

Scarpe dotate di suola imperforabile

Proteggono la pianta del piede in presenza di suoli pericolosi e da elementi che la potrebbero perforare come chiodi e spuntoni metallici. Sono adatte a lavori su tetti, cantieri edili, depositi, lavori in calcestruzzo e in prefabbricati con montaggio e smontaggio di armature, demolizioni di rustici, lavori su impalcature, lavori di rustico, di genio civile e lavori stradali.

Scarpe con tacco o con suola continua e intercostale imperforabile

Sono ideali per svolgere lavori sui tetti. Le scarpe con intersuola termoisolante sono obbligatorie per coloro che svolgono attività su e con masse molto fredde o ardenti mentre lo slacciamento rapido è necessario per evitare i danni causati da penetrazione di masse incandescenti e fuse. La tomaia dei modelli per i lavori ad alto rischio in genere subisce dei trattamenti che la rendono impermeabile e ignifuga.

Cause scatenanti del dolore ai piedi

Le calzature speciali da lavoro, dal modello base alla versione più elaborata, sono pensate per proteggere il piede da eventi traumatici di varia entità e viene realizzata con una tomaia rinforzata in materiali diversi come la pelle, il pvc e il tessuto.

Il risultato è una scarpa rigida e quindi non sempre comoda da indossare soprattutto in presenza della suola antiperforazione in acciaio. Vediamo quali sono i fastidi accusati dalla maggior parte dei lavoratori e scopriamo le cause scatenanti.

Il puntale di protezione e l’avampiede

Uno dei principali problemi che viene riscontrato dagli utilizzatori di queste calzature è un fastidio all’alluce e alle piccole dita. Le cuciture della tomaia rinforzata causano un continuo sfregamento provocando escoriazioni e galle. Molti modelli sono dotati di un’imbottitura salvadita che separa il puntale d’acciaio dalle piccole dita ma alcune volte non basta.

La costrizione dell’avampiede all’interno del guscio metallico e la compressione a cui sono sottoposte le dita, potrebbe anche sfociare in patologie note come dito a martello, dito in griffe, alluce valgo, quinto dito varo.

Infine, se la scarpa non è traspirante, a causa dell’eccessiva sudorazione, potrebbero verificarsi con una certa frequenza piccole infezioni e micosi.

La soletta antiperforazione e la pianta del piede

La soletta antiperforazione, presente nei modelli di seconda e terza categoria sopra elencati, determina una particolare rigidità della calzatura e spesso il plantare anatomico presente all’interno della scarpa non è in grado di ammortizzare correttamente l’impatto al suolo soprattutto a livello del tallone e nella regione anteriore della pianta del piede.

Oltre a questa rigidità molti lavoratori riscontrano problemi con l’ampiezza della pianta, non sempre di una misura opportuna che, associata alla struttura rigida e alla presenza delle ingombranti cuciture, causa danni da sfregamento.

L’impatto frequente con una soletta troppo dura può predisporre il lavoratore allo sviluppo di metatarsalgie, con dolore localizzato nella pianta del piede. Questi inconvenienti possono portare il soggetto ad assumere una postura scorretta, con conseguenti danni ad altre parti anatomiche come ginocchia, anche e colonna vertebrale.

Problematiche causate dalla protezione del tallone

Anche il tallone potrebbe essere eccessivamente sollecitato dalla durezza della protezione, determinando un appoggio della parte anteriore del piede non sempre congeniale. In questo caso il dolore al tallone è un campanello d’allarme importante, da sottoporre subito al medico per prevenire forme di tallonite o spina calcaneare.

Visita specialistica

Se utilizzate abitualmente scarpe antinfortunistiche e accusate dolori ai piedi, può essere indicato consultare un ortopedico specialista del piede, al quale porterete in visita anche le vostre scarpe da lavoro, per consentirgli una valutazione diretta dell’impatto che la calzatura ha sul piede.

Il medico potrà stabilire se i vostri problemi ai piedi sono collegati all’uso di calzature antinfortunistiche e potrà proporvi rimedi ortesici per limitare i danni, oppure prenderà in considerazione di svolgere delle radiografie per avere un quadro clinico più approfondito.

Se il vostro lavoro vi costringe a trascorrere molte ore in piedi con scarpe chiuse e rigide ricordate di sottoporvi a visite mediche periodiche per monitorare lo stato di salute dei vostri piedi e di cambiare scarpa a seconda della stagionalità per evitare fastidi causati dall’eccessiva sudorazione, come funghi e infezioni cutanee.

Le scarpe migliori sono quelle che trovate comode. Non tutti i piedi sono uguali quindi diffidate dai consigli e dalle recensioni che trovate in giro, fidatevi solo dei vostri piedi magari seguendo i suggerimenti del medico specialista su forma, tacco, appoggio plantare e robustezza.1

  1. “Allegato IV – Elenco indicativo e non esauriente delle attrezzature di protezione individuale”, “Allegato V – Elenco indicativo e non esauriente delle attività e dei settori di attività per i quali può rendersi necessario mettere a disposizione attrezzature di protezione individuale”, Bosetti e Gatti

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