L’avvento del Coronavirus ha imposto uno stop a tutto il comparto di chirurgia elettiva, quella considerata non urgente. Non per questo l’attività medica si è fermata e attuando stringenti limitazioni e protocolli di sicurezza è possibile sottoporsi ad esami, interventi e controlli pre e post operatori.
Visite mediche e Covid-19: protocolli anti-contagio
L’attività ambulatoriale ha trovato una ripresa grazie all’attuazione dei protocolli di sicurezza anti-contagio.
Tutte le strutture dove riceve il Dott. Paolo Filippini hanno adottato un proprio regolamento per rispettare le misure di contenimento del virus secondo i protocolli Ministeriali e delle regioni di appartenenza.
Vediamo in linea di massima quali sono le misure per il contenimento del Covid-19:
- Prenotare una visita. Le visite si svolgono esclusivamente con prenotazione. In questo modo è possibile limitare i contatti tra utenti e rispettare le normative nazionali per il distanziamento all’interno dei luoghi pubblici.
- Sicurezza. Indossare i dispositivi di sicurezza individuale (mascherina chirurgica, mascherina FFP2 o altra tipologia purché senza valvola), rispettare la distanza di sicurezza e igienizzare le mani con gel alcolico.
- Triage. Presentarsi con un po’ di anticipo presso la struttura in modo da permettere al personale di misurare della temperatura e svolgere una breve intervista, orale o scritta, per accertare lo stato di salute generale.
- Accoglienza. Seguire le istruzioni del personale, rispettare la segnaletica sul pavimento o prendere visione dei cartelli per rispettare il distanziamento. Igienizzare le mani quando possibile utilizzando gli erogatori di gel alcolico messi a disposizione dalla struttura.
- Visita medica. Durante la visita il personale sanitario indosserà tutti i dispositivi di protezione, l’utente dovrà sempre indossare la mascherina e rispettare le direttive del medico.
- Termine della visita. Il medico fornirà all’utente tutte le indicazioni su prescrizioni e controlli futuri. Per uscire dalla struttura è necessario seguire l’apposita segnaletica sul pavimento o affissa alle pareti.
Chirurgia del piede e coronavirus
Dopo la chiusura, necessaria al contenimento della diffusione del Covid-19, adesso si sta pianificando la riapertura per gli interventi programmati. Ogni struttura ha un comitato di supervisione Covid-19 che vigila sull’evoluzione della situazione sanitaria, sulla pianificazione degli interventi e sulla sicurezza della struttura stessa.
I casi di elezione, ovvero quelli considerati non urgenti e per cui programmabili, vengono analizzati su più livelli e in base a determinati criteri vengono ordinati secondo priorità. Questi criteri comprendono:
- stato di salute generale del paziente;
- valutazione della patologie e delle limitazioni funzionali;
- rapporto rischi-benefici;
- valutazione del beneficio del trattamento conservativo.
Gli interventi si svolgono in strutture Covid-free o che prevedono delle aree no-Covid. I visitatori non sono ammessi se non in casi particolari come per pazienti minorenni o persone non autosufficienti.
Attualmente gli interventi di chirurgia percutanea mininvasiva, come per esempio l’intervento di alluce valgo, possono essere eseguiti in regime di day hospital e sono tra le operazioni privilegiate. I motivi, come riportato nelle Linee Guida SIOT per la Chirurgia Ortopedica di elezione, sono:
– degenza breve. Se da sempre è stato un grande vantaggio per il paziente, in questo momento storico, è fondamentale per la riduzione dei contatti e la diminuzione del rischio di contagio;
– gestione dello spazio. Attraverso un’attenta pianificazione delle risorse è possibile prevedere uno spazio dedicato per i ricoveri di breve durata;
– posti letto velocemente disponibili. In caso di necessità è possibile reperire rapidamente posti letto.1
Prima dell’intervento, il personale sanitario comunicherà al paziente la procedura da seguire e lo svolgimento dei test di screening per la ricerca del SARS-CoV-2. Alla dimissione verrà fornito un appuntamento per la visita post-operatoria nel rispetto delle tempistiche e delle procedure in atto.
Coronavirus e piedi: relazioni e sintomi
Esiste una relazione tra il Coronavirus e i piedi gonfi o arrossati. Secondo lo studio “Vascular skin symptoms in COVID‐19: a French observational study” i sintomi cutanei causati dall’infezione da Covid-19 possono manifestarsi su piedi, caviglie e gambe all’esordio della malattia o successivamente.
In soggetti infetti dal Coronavirus si sono manifestati sintomi caratterizzati come “dita da Covid”, queste lesioni possono apparire come “geloni”, ovvero arrossamento localizzato della pelle del dito del piede.2
Le lesioni cutanee da Coronavirus si presentano circa nel 20% dei casi e possono essere simili a quelle provocate dalla varicella, dall’orticaria o da eritema.
Oltre a questi sintomi, l’equipe di medici francesi ha registrato anche il manifestarsi di dolore pungente, bruciore e prurito che scompaiono spontaneamente nell’arco di qualche settimana.
Tuttavia la relazione tra Covid-19 e sintomi dermatologici al piede non è ancora ben definita e gli studi sono ancora in corso.3
Coronavirus: bollettino aggiornato
Se vuoi restare sempre aggiornato sulle ultime notizie sul Coronavirus puoi collegarti al sito del Ministero della Salute.
Per conoscere tutti i numeri del Covid-19 poi consultare il sito sito dell’Istituto Superiore di Sanità, Epicentro.
Per leggere l’ultimo decreto del Presidente del consiglio collegati al sito del Governo Italiano.
- “Covid-19, Raccomandazioni SIOT Chirurgia ortopedica di elezione”, 12 maggio 2020
- Bouaziz JD et al, “Vascular skin symptoms in COVID‐19: a French observational study”, 27/04/2020
- S. Recalcati, “Cutaneous manifestations in COVID-19: a first perspective”, Journal of European Academy of Dermatology and Venereology, 03/2020
